La storia

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2010

Nel 2010 le maestre Rosa ed Eveling non trovano un’occupazione come insegnanti, la loro unica possibilità è lavorare in una fabbrica della zona franca.
A contatto con molte donne che necessitano di un aiuto per i loro bambini, le due giovani maestre hanno un sogno: creare un Jardin Infantil a Belén. Casualmente incontrano Ivo che le incoraggia e così elaborano il loro progetto che, poco dopo, presentano al Municipio di Belén per ottenere gratuitamente un locale adeguato. Le spese di gestione sarebbero state assunte da padrini ticinesi. 
Tutti i loro tentativi sono però infruttuosi!

Un anno dopo Rosa ed Eveling presentano nuovamente il loro progetto ai municipali di Belén, per la seconda volta e in presenza di Ivo come rappresentante dei padrini svizzeri. Questa volta la loro richiesta viene accettata, grazie soprattutto alla presenza di un uomo straniero. Le due maestre sono soddisfatte ma anche arrabbiate con il municipio.

Il sindaco presenta e consegna il locale, il portico e il giardino che hanno deciso di mettere a disposizione del progetto. I locali sono totalmente vuoti e sarà necessario pensare e preparare tutto per inizio febbraio quando inizia la scuola.
In Nicaragua l’anno scolastico inizia in febbraio e termina a fine novembre.

Le maestre, assieme a noi e ad alcuni genitori si mettono all’opera per organizzare e arredare gli spazi per accogliere i primi bambini.

Si fanno costruire i primi tavoli per la mensa.

Urania, la cuoca, cucina sul fogon a legna.

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Si fanno costruire le brandine per il riposo pomeridiano.

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Da subito abbiamo il problema dell’assenza d’acqua! Bisogna portarla con dei bidoncini.

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Allora si decide di comperare una cisterna e creare dei rubinetti all’altezza dei bambini.

Questo, all’inizio, purtroppo è l’unico servizio per 30 bambini e tre adulti!

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E in giardino è necessario convivere con il camion e l’escavatore del comune.

Le maestre, malgrado i molti inconvenienti, sono contente. L’importante per loro era poter iniziare!
Vengono fatte più migliorie possibili pur sapendo che la situazione è provvisoria. 
Dal Ticino vengono inviati molti giochi e materiale didattico.

Sin dalle prime settimane il progetto è stato gestito autonomamente da Eveling e Rosa che ne hanno assunto la completa responsabilità (gestione, amministrazione, organizzazione, insegnamento, contabilità, …) inviando regolarmente in Ticino dei rapporti, sia pedagogici che finanziari e tenendo contatti regolari con Ivo, in rappresentanza dei padrini sostenitori del progetto.
Al termine del primo anno, tutte le valutazioni sono state molto positive e nella riunione conclusiva, con genitori, autorità, Ivo e altre persone del paese interessate al progetto, è stata decisa la costituzione di un’associazione locale Jardin Infantil de Belén con lo scopo di sostenere il lavoro delle maestre.

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2012

Nel 2012, dopo non poche difficoltà, viene concessa dal Municipio la possibilità di continuare l’esperienza, aggiungendo però che sarebbe stato l’ultimo anno poiché, in seguito, quegli spazi non sarebbero stati più concessi.

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Inizia l’anno con la presentazione del progetto ai nuovi genitori.

Con l’arrivo dei bambini, avanti come l’anno precedente! Con grande entusiasmo e molte soddisfazioni, pur sapendo che per l’anno successivo sarebbe stato necessario trovare un’altra sistemazione.

Nel corso dell’estate si presenta l’occasione di comperare una bella casa, con ampio giardino, di proprietà di una congregazione di suore statunitensi.
Dopo lunghe trattative, in dicembre la casa viene acquistata. Deve però essere riattata per creare spazi adatti ai bambini.

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2013

In poche settimane di intenso lavoro da parte di tutti, il nuovo Jardin è pronto per poter accogliere i bambini all’inizio del nuovo anno scolastico.

Ai lavori di ristrutturazione partecipa anche il nostro primo volontario. Jael rimane al Jardin per tre mesi, aiutando in diverse mansioni e collaborando anche con le maestre, viste le sue ottime conoscenze dello spagnolo.

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Oltre a spazi interni per le attività, i giochi, la mensa, la cucina e i servizi, adesso i bambini dispongono anche di un grande giardino, con tanti bellissimi alberi.

In febbraio viene inaugurato il nuovo asilo infantile alla presenza di bambini, genitori, autorità locali, membri della neocostituita Associazione Jardin Infantil de Belén e alcuni rappresentanti dei sostenitori ticinesi.
La sindaca di Belén esprime i ringraziamenti del Comune per il magnifico progetto.

C’è però un problema, troppo spesso si rimane senz’acqua! La condotta comunale dell’acqua, aperta solo poche ore al giorno, è più bassa della casa, perciò non ha la pressione sufficiente per riempire il tank azzurro.

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Al centro del giardino c’è un vecchio pozzo in disuso da anni. Con il prezioso aiuto della Fondazione Gianfe proviamo a scavare più in profondità. Purtroppo lo sforzo risulta vano, l’acqua non si trova!

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Intanto, quasi quotidianamente, è necessario portare acqua con delle cisterne trainate da buoi.
Si deve trovare urgentemente un’altra soluzione!
Dalla primavera una nuova volontaria, Nicole, collabora con le maestre per alcuni mesi. La sua testimonianza è molto interessante.

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2014

É necessario migliorare la situazione dell’acqua. Viene perciò costruito un bacino in cemento di riserva di 3’000 litri, accanto alla condotta del comune, per ovviare al problema della poca pressione. Da questo bacino, pileta, grazie ad una pompa, l’acqua viene portata al tank che fornisce poi acqua ai servizi del Jardin.

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C’è ancora parecchio da fare per migliorare la vita del jardin, ma intanto le maestre possono lavorare in un bellissimo ambiente.

Anche i genitori si coinvolgono alla vita del jardin e partecipano alle attività, soprattutto preparando dei materiali per le feste.

Nel frattempo le maestre preparano loro qualcosa da mangiare, alla vecchia maniera, sul fuoco.

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Durante l’anno 5 volontari, a turno, per dei corti periodi, hanno collaborato al progetto.
Prima di partire si incontravano con Ivo per essere informati e per concordare il loro lavoro.

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Laura, Chiara e Mauro prima della loro partenza, a casa di Ivo e Fausta

A Belén Chiara e Mauro, dopo aver inizialmente lavorato alla sistemazione di due camere per loro stessi e per chi li avrebbe seguiti, hanno svolto con le insegnanti un lavoro di sostegno pedagogico e di programmazione didattica.
Laura, oltre a continuare il lavoro di Chiara e Mauro, si è dedicata in particolare ad accompagnare Rosa nel nuovo ruolo di mediatrice famigliare.
Testimonianze di Mauro e Chiara.
Testimonianza di Laura.

Poi è stata la volta dei volontari Marco e Ilena.

Marco, studente in agraria, è partito per il Jardin con il compito di creare un orto didattico e sensibilizzare sulla pratica del compostaggio.

Ilena, con uno studio da dietista alle spalle, si è occupata principalmente di offrire una collaborazione relativa ad una alimentazione equilibrata. E ha sistemato la cucina.

Brevi testimonianze di Marco e Ilena.

I bambini, le maestre e la cuoca erano molto felici della presenza di giovani volontari.



2015

Il problema dell’acqua permane, il piccolo tank azzurro non basta come riserva. Con l’appoggio della Fondazione Gianfe viene allora costruita una nuova torre, con un tank supplementare di 5000 litri,  e il problema è definitivamente risolto.

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Il progetto è gestito durante l’anno in completa autonomia. Le maestre sono molto attive e creative, con una buona organizzazione tra attività educative, giochi, alimentazione, igiene e contatti con le famiglie.

Sono passati al jardin anche due medici locarnesi che hanno visitato tutti i bambini.

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A poco a poco si migliorano le strutture e, per riporre gli attrezzi, viene costruito un ripostiglio, approfittando anche dell’aiuto di Stelio e Silvia, in visita a Belén.

La gestione del Jardin è sotto la responsabilità di Rosa ed Eveling, sempre in collaborazione con i membri dell’Associazione Jardin infantil de Belén.

Si è deciso anche di ritinteggiare le facciate della casa e le entrate al giardino che iniziavano ad essere in uno stato indecoroso.

Le mamme si riuniscono regolarmente e partecipano attivamente alla vita del Jardin.

Oliva e Malin, due giovani volontarie, trascorrono tutto l’autunno al jardin, fino al termine dell’anno scolastico (inizio dicembre). Il loro compito è di lavorare a sostegno delle maestre.

Tra le tante collaborazioni interessanti portate avanti da Olivia e Malin c’è stato anche l’inizio di una maggiore professionalità attraverso la creazione delle prime schede dei bambini che servono per tenere una traccia del percorso, delle difficoltà, dei successi, degli interventi specifici, ecc … di ogni bambino.

Ultimos dias sono le testimonianze di Olivia e Malin.

In dicembre, a conclusione dell’anno scolastico, ci si rende conto che sarebbe necessaria una nuova e capiente aula per poter svolgere meglio le attività più scolastiche, separatamente dagli spazi prevalentemente dedicati ai giochi didattici e ai bambini più piccolini.
Dove trovare i fondi necessari?

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2016

Grazie ad un contributo importante della Fondazione Margherita, con l’inizio dell’anno è stato possibile dare avvio alla progettazione e alla costruzione di una nuova aula, separata dal complesso del jardin.
Per i disegni abbiamo avuto la collaborazione del tecnico del municipio di Belén.

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A febbraio i lavori hanno inizio, dapprima con gli scavi per il pozzo perdente e poi i basamenti e l’acquisto del materiale necessario. In Nicaragua, per qualunque lavoro, il committente deve far trovare sul posto tutto il materiale necessario agli operai, tutto quanto, dai chiodi al cemento e ai mattoni.

La costruzione viene portata a termine in pochi mesi e poi dipinta e arredata con mobili costruiti in paese.

Durante l’anno ci sono stati parecchi volontari al Jardin. Samara è stata la prima e si è fermata tutta la primavera, in appoggio alle maestre.

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Samara in una delle bellissime spiagge del Pacifico a 30 km da Belén

In luglio è stata la volta di Ivana e Fosco Spinedi che, oltre a lavorare con i bambini, hanno collaborato nel completamento della nuova aula scolastica, nella cura del giardino e in vari interventi di manutenzione.

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Ivana e Rosa

In seguito, per un breve periodo, c’è stata anche la presenza di Johis, di origini nicaraguensi, e di Seline.

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Fosco e Seline

Tutti questi volontari hanno sempre alloggiato al Jardin stesso poiché, al momento della riattazione, avendo a disposizione molti piccoli spazi, sono state riservate due camere proprio per i volontari, ristrutturate direttamente da loro.

Per la grande gioia dei bambini, grazie ad una donazione dei docenti delle scuole speciali del Sopraceneri, sono stati costruiti e posti in giardino dei giochi esterni.

A partire da agosto, ossia a metà anno scolastico, il nuovo spazio scolastico ha potuto essere finalmente utilizzato, lasciando libera l’entrata della costruzione principale che, provvisoriamente, era usata come aula.

Il 2016 è stato un anno di grandi novità e cambiamenti ed è migliorata molto la vita dei bambini al jardin, da tutti i punti di vista.



2017

Al termine del 2017 (in Nicaragua la scuola inizia a febbraio e termina a inizio dicembre) scrivevamo ai padrini:
“L’anno scolastico appena conclusosi è stato il coronamento di un progetto che, dopo sette anni di continuo lavoro, ora può disporre di buone infrastrutture di base: possiamo dire che oggi il Jardin di Belén ha tutto quanto è necessario per poter svolgere un’attività educativa di qualità, e ciò senza il sostegno di tutti voi non sarebbe mai stato possibile!”
A loro dire manca solo la bandiera svizzera, da posare accanto a quella nicaraguense, per sottolineare una collaborazione di cui loro sono molto grati e di cui vanno fieri.
Dopo la costruzione dell’ultima aula scolastica, dipinta recentemente in bianco e blu, come tutte le scuole del Nicaragua, il comitato non vuole in nessun modo ingrandire ulteriormente il progetto: esso deve rimanere piccolo e di qualità e continuare ad essere da esempio e stimolo per la creazione di asili comunali di cui si sente tanto la necessità. E proprio quest’anno il comune di Belén ha iniziato la realizzazione di un proprio asilo nido che, assieme al nostro, incrementa l’offerta rispetto alle numerose richieste.
Ciò che è stato fatto è quanto di meglio si poteva fare con le nostre risorse e disponibilità e, dal prossimo anno in poi, le energie saranno centrate essenzialmente su due aspetti: la manutenzione delle infrastrutture da un lato e, dal punto di vista didattico, mantenere e migliorare l’ottimo lavoro svolto dalle insegnanti e dal personale ausiliario. E’ importante segnalare che la maestra Eveling e la scuola di Preescolar del nostro Jardin è stata considerata dai rappresentanti del MINED (ministero educazione) come la migliore del Dipartimento di Rivas e la maestra quest’anno è stata invitata a rappresentare tutto il dipartimento e a divulgare la sua esperienza alle giornate educative nazionali. A riprova dell’ottimo livello della scuola, il delegato del ministero, che vive non lontano dal Jardin, ha chiesto di poter iscrivere la sua bimba.
Si spera tanto che questi apprezzamenti portino a breve ad un riconoscimento ufficiale della posizione della maestra come posto formal. Tale passaggio a maestra formale implicherebbe il pagamento del salario da parte del Ministero e ciò sarebbe un primo significativo passo verso una collaborazione anche concreta.
Per quanto riguarda i sostenitori del progetto, nei prossimi anni si tratterà di garantire al Jardin la gestione ordinaria e la manutenzione, tenendo presente che il costo della vita in Nicaragua è in continuo e veloce aumento.
Un costante sostegno continua ad essere indispensabile.

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Tra i lavori di manutenzione è stato necessario mettere mano alle canalizzazioni di scarico che a causa di scosse telluriche mostravano delle rotture e delle perdite.



2018

Le manifestazioni popolari di quest’anno, a partire dalla primavera, hanno portato il paese in una grave crisi politica e sociale e a farne le maggiori spese, come sempre, sono le persone dei ceti più sfavoriti. Fortunatamente, durante le rivolte e la repressione, a Belén non è successo nulla di grave e le attività al Jardin non si sono mai interrotte.
Belén si trova lungo la panamericana, ossia la principale via di comunicazione che attraversa il Centroamerica, per cui quando questa è rimasta bloccata per diverse settimane le provviste hanno iniziato a scarseggiare e anche al Jardin hanno avuto dei momenti di difficoltà per l’approvvigionamento.
Da quanto comunicatoci dalle maestre, la situazione economica si è aggravata tantissimo, con un forte innalzamento dei prezzi e con una scarsità di provviste.
 Le difficoltà che stanno attraversando i nicaraguensi fanno sì che il nostro sostegno diventi ancora più importante e noi dobbiamo continuare con il nostro sostegno, indipendentemente dalle vicende politiche che stanno pregiudicando le realtà del Nicaragua.
Le attività al Jardin sono continuate sempre con la consueta attenzione e qualità anche quando la maestra Eveling ha dovuto sospendere il lavoro al momento della nascita, in luglio, della sua seconda bambina. Fortunatamente è stata trovata una supplente, molto capace e brava, che ha saputo dare una continuità qualitativa, assieme a Rosa, nel lavoro con i bambini.

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Alessandra è stata assunta come donna delle pulizie

Il lavoro di manutenzione si è svolto soprattutto nella riparazione e nel rifacimento di parte della recinzione, creando un muretto di sostegno per evitare l’arrugginirsi dei pilastri in ferro conficcati direttamente nel terreno.

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Dopo aver rinviato più volte, sotto l’insistenza di Rosa ed Eveling, abbiamo finalmente posato anche la bandiera svizzera accanto alla loro.

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Ai genitori è stata presentata per immagini la storia del jardin. Sono stati molto felici poiché molti di loro erano ancora poco più di bambini quando è iniziato il progetto.



2019

L’onda lunga della crisi sociale e politica del 2018 continua a farsi sentire nella società nicaraguense: il crollo totale del turismo e della fiducia nelle istituzioni hanno prodotto una crisi tale che ci vorranno anni per ricostruire quanto di positivo si era creato negli ultimi anni nel paese. La povertà è pertanto ancora aumentata, legata soprattutto alla mancanza di lavoro e all’altissimo tasso di disoccupazione, tra i giovani soprattutto.

Le feste religiose sono per tutti degli importanti momenti di condivisione anche se, tra petardi, musiche, casino generale, sembrano piuttosto a dei carnevali. Sono frequenti e partecipa tutto il paese.

Le maestre sono molto professionali e sempre attente a proporre delle attività didattiche interessanti e utili ai bambini.
Qui la maestra mostra e spiega il funzionamento del pompaggio dell’acqua per sensibilizzare gli allievi a non sprecare inutilmente questo bene prezioso.

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Poi, prima dei giochi liberi, segue una merenda sana nell’ampio giardino.

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Per rendere i bambini sempre più autonomi, è stata organizzata la mensa come un ristorante, con dei tavolini di pochi bambini dove a turno uno di loro svolge il ruolo di cameriere, servendo i compagni, sbarazzando e pulendo il tavolo. Ogni bambino cameriere ha la sua divisa che lo contraddistingue e che tutti vogliono indossare. Ma ognuno deve attendere il suo turno.

Con alcuni genitori non è facile collaborare in quanto non capiscono l’importanza di avere, soprattutto con i bambini piccoli, uno stesso orientamento educativo sia a casa che a scuola. Le riunioni formative con i genitori si tengono comunque regolarmente, oltre ai colloqui personali per i casi più difficili, non di rado legati a violenze domestiche.

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Ivo, durante le sue permanenze, vive sempre a contatto con i bambini per poi approfondire vari temi con le maestre.

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E’ sempre stata prestata attenzione anche quest’anno ai lavori di manutenzione e, per evitare di ripitturare ogni anno laddove i bambini inevitabilmente sporcano di più, sono state piastrellate in parte le pareti dello spazio mensa.

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Durante il periodo di chiusura e grazie all’organizzazione e la supervisione di Ivo, è stato necessario rifare tutto il tetto dello stabile principale a causa delle troppe infiltrazioni dovute alla ruggine delle lamiere ormai troppo vecchie.

Prima del suo rientro, Ivo è riuscito ad organizzare una riunione al Jardin con il direttore e le responsabili del personale dell’impresa Gildan, la multinazionale del tessile che impiega come zona franca più di 4’000 cucitrici e cucitori della provincia di Rivas e dove lavora la gran parte dei genitori del Jardin. Lo scopo della riunione era di far conoscere direttamente il progetto e di avere da parte loro un sostegno. Al momento, malgrado le promesse, nulla si muove.

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Rosa ed Eveling con la direzione della Gildan

Quest’anno, grazie a un amico, abbiamo potuto fare contenti i giovani giocatori della squadra di calcio di Belén che finora non avevano mai avuto una maglia per la loro squadra.

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Con l’anno scolastico 2019 si è concluso il decimo anno di vita del Jardin Infantil de Belén ed è stato degnamente festeggiato durante la visita di Ivo.

A chiusura dell’anno le maestre hanno scritto loro stesse ai padrini.

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Elia Varini



2020

Primavera. I contagi da virus stanno aumentando molto e la situazione presto sarà molto difficile. Per intanto il governo fa ben poco, anzi, sminuisce il pericolo e non prende misure. Le scuole sono aperte ma i genitori, più saggi, non mandano i figli a scuola.

Craig, l’amico americano, che spesso passa al Jardin lasciando dei doni per i bambini (soprattutto materiale sportivo per i giovani), in questa “situazione Covid” ha preso l’iniziativa di coinvolgere suoi conoscenti per aiutare tutte le famiglie dei bambini del Jardin. 45 famiglie hanno ricevuto un “pacchetto” con guanti, mascherine, disinfettante e cibo, per un valore di ca. 70 $ a testa.
Nadia, nicaraguense, ha organizzato la distribuzione.

Novembre. Gli uragani Eta e Iota spazzano il Nicaragua. Più possenti che mai.

In Nicaragua, oltre ai soliti problemi di povertà, di mancanza di lavoro, della paura del Covid, ben conoscendo le carenze sanitarie, sulla gente del Nicaragua si sono anche abbattuti due tremendi tornado. Per fortuna, grazie agli assidui sostenitori del Jardin, si era iniziato il 2020 con il rifacimento del tetto, in sostituzione di quello ormai malandato. Non fosse stato rifatto, con la violenza del vento del mese di novembre, sarebbe volato via. Invece ha tenuto e i danni sono stati limitati.
Tutte le case di Bélen, così come il Jardin, sono state inondate di acqua e fango e la strada davanti al nostro Jardin era una larga striscia marrone, come un fiume in piena. Da anni non accadevano simili inondazioni.

In quei giorni tutto il personale non ha fatto altro che evacuare l’acqua e pulire tutto dal fango. Ci diceva un’insegnante che, per colmo di ironia, in mezzo a tutta quell’acqua e fango è venuta a mancare l’acqua dell’acquedotto, per cui pulire era difficilissimo, quasi impossibile. Nel nostro asilo si sono rovinati un po’ tutti i giochi, sia quelli esterni che quelli all’interno. Sarà necessario prevedere ad un loro ricambio, così come all’acquisto di nuovo materiale didattico.

La frequenza dei bambini alla vita del Jardin è stata condizionata dalla pandemia. Per alcune settimane è stato necessario limitare il numero della presenza dei bambini.
La situazione è stata molto ben gestita dalle insegnanti, permettendo la frequenza soprattutto ai bambini più poveri e bisognosi. Ricordiamo che il Jardin è anche un luogo che permette ai bambini di nutrirsi a sufficienza.

 

2021

Anno difficile per tutti, in particolar modo per coloro che vivono in luoghi dove le cure sanitarie e preventive sono molto lacunose. In Nicaragua, da quanto sappiamo dalle nostre maestre e da amici, “si fa come se la pandemia non esistesse”. Eppure è dilagante anche là, e le nostre collaboratrici ne sono state colpite. Si sono però tutte riprese grazie alla giovane età e, forse, anche alla fortuna.
Le attività del Jardin non si sono comunque mai interrotte anche se a periodi c’è stata una diminuzione delle affluenze legata soprattutto alla malattia delle mamme o genitori.

Nel mese di marzo, grazie alla collaborazione di Craig, l’amico americano del Jardin, e all’associazione Helping Kids, è stata organizzata una dental mission, con un controllo ai denti di tutti i bambini del jardin e anche dei loro genitori. Undici dentisti e altri specialisti volontari sono presenti dalla mattina alle 7 fino alla sera alle 6 e consultano, insegnano a pulire i denti, li riparano, li estraggono, e si occupano dei problemi che possono sorgere.
Tutti i bambini hanno ricevuto un kit di pulizia dentale con spazzolino e dentifricio.
Le maestre sono molto contente.

Purtroppo, i conti bancari su cui trasferiamo il denaro necessario alla vita del Jardin, sono stati di nuovo ostacolati dal governo. Ciò ha fatto sì che dopo i primi sei mesi dell’anno in cui abbiamo potuto effettuare i versamenti, per tre mesi c’è stato un blocco e al Jardin hanno dovuto tirare avanti come potevano, senza salari, senza la possibilità di pagare le fatture, tanto che, ad esempio, è stata tagliata l’energia elettrica. Eveling, Rosa e Loreto però hanno saputo muoversi con grande responsabiità e destrezza, garantendo ai creditori, soprattutto per il cibo dei bambini, che i debiti sarebbero stati presto saldati. I negozianti sono stati collaborativi e, finalmente, a metà settembre tutto si è sbloccato e abbiamo potuto inviare i fondi per saldare ogni debito, per pagare i salari arretrati e poter proseguire con tranquillità durante l’autunno.

Sempre a causa della pandemia Ivo non ha potuto recarsi in Nicaragua, e sebbene ciò pregiudichi un poco la collaborazione con il Jardin, d’altro canto le donne che gestiscono il progetto si sono dimostrate capacissime di andare avanti per conto loro e di aver acquisito un alto e quasi totale grado di autonomia.

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Il 22 giugno a Belén si è tenuta la riunione della associazione Jardin infantil de Belén – Nicaragua. È stata nominata la nuova Junta directiva, ossia il loro comitato, che tiene stretta relazione con la associazione gemella qui in Ticino.
Rosa Molina è stata nominata nuova presidenta. Gli altri membri sono: vicepresidente Gerardo Espinoza; cajera Loreto Bendaña secretaria Evelyn Molina, miembros María José Arguello, Elizabeth Sevilla. Bersabe Ríos, Marcos López Carcache, Joaquín Ríos Quintanilla, Gabriela Castañeda Iglesias.

Il lavoro delle maestre è sempre di alta qualità in quanto sono attente ad ogni aspetto educativo, dalle attività per lo sviluppo delle manualità, al lavoro di gruppo e le relazioni sociali, allo sviluppo del linguaggio, all’igiene e alla cura del corpo. Anche le relazioni con i genitori sono sempre molto curate.

Per evitare l’estendersi di infezioni, è stata fatta più volte una disinfezione di tutti i locali.

Non sono mancati i lavori di manutenzione, soprattutto per rinforzare e proteggere i muri esterni che avevano subito erosioni per lo scorrere violento dell’acqua nel corso degli uragani recentissimi.

Gabriella ha lasciato il jardin dopo 6 anni, così come ha deciso di cambiare lavoro Alessandra, che si occupava delle pulizie. Il loro posto è stato provvisoriamente assunto da Luisa, una donna molto energica e “lavorantona” e lavandaia che ha permesso di scattare alcune immagini della sua casa, per mostrare la realtà di un po’ tutte le case dove vivono i “nostri” bambini. Spesso si tratta di una “povertà in un giardino fiorito”.

I bambini sono sempre felicissimi al Jardin, dove trovano un ambiente sempre attento affinché possano crescere sani, seguiti e felici.

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2022

Ivo in dicembre va di nuovo in Nicaragua
Al mio arrivo a Belén, dopo due anni e mezzo di assenza a causa del Covid, trovo il Jardin imboscato all’inverosimile. Una foresta, bellissima, ma le piante sono troppe e troppo grandi e la luce e il vento faticano ad entrare mentre l’umidità, con le incessanti piogge degli ultimi mesi, ristagna troppo.
Bisogna per forza intervenire, ma con tatto e gusto.
Cerco un uomo con la motosega e altri 4 con il macete e in due giornate facciamo il primo grosso lavoro. Con i careton, trainati da cavalli, si portano via tutte le ramaglie. La legna ammucchiata servirà per cucinare.

L’anno scolastico 2022 è terminato. Qui alcune foto dell’ultimo giorno di scuola.